Per me insegnare è...
Esplorare nuove vie per portare in un piccolo mondo la bellezza esterna che ci circonda, l’armonia della natura, l’immensità dello spazio, lo scorrere del tempo, la varietà e la ricchezza del mondo esteriore in un piccolo universo interiore.
E’ cogliere nel silenzio una sapienza esterna ed eterna, è fermare un flusso continuo.
Sogno: insegnare ai piedi di un albero.
Parlare con i ragazzi, ascoltarli
Per me un buon modo per risolvere i conflitti è tirarli fuori, cioè parlare.
Non per nulla è stata inventata da Socrate l’arte della maieutica.
Parlando si tirano fuori i problemi e nuovi modi per risolverli e per uscire dagli schemi mentali, che sono sinonimo di fissità e di impasse.
La cosa può anche essere accompagnata da ironia e distacco per sorridere un po’ sulle nostre miserie.
Altra cosa importante: non pretendere di risolvere le cose immediatamente, ma fermarsi a meditare in silenzio, così da non porre frenesia alle situazioni, che sono pur sempre in divenire.
Porsi a modello l’armonia della natura, cioè abbandonare la fretta e agire con lentezza abbandonandosi al respiro dell’universo.
Avere più ore a disposizione come insegnante di lettere aiuta in questo compito.
Risolvere i problemi è anche aggiungere ogni giorno una tessera al nostro mosaico e farsi aiutare dagli altri.