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Laura ha scritto

Che bella la nostra vita!
Sempre piena di cose da fare: lavoro, impegni , figli, sport, svago.
Sempre di corsa per riempire o farci riempire il nostro tempo. Apro, chiudo, salgo scendo, incontro dico, taccio, sgrido, opero, parlo, leggo, conto... Tanti, troppi pensieri affollano in successione le nostre affaticate menti e, a fine giornata, ci assale una stanchezza, strana, non solo del corpo ma soprattutto della mente. Magari ci siamo presi cura del nostro corpo, lo abbiamo nutrito col cibo, accarezzato con oli o creme, allenato in piscina o in palestra, ma ci siamo dimenticati di prenderci cura della nostra “anima” del nostro “io”.
Prendersi cura del nostro sé , ma come si fa?
Ci sono molte strade e molte proposte, ma a me, basta prendere un foglio e una biro e sciogliere i pensieri, lasciare che scorrano, anche confusi e lasciarli cadere nel foglio che si riempie di frasi e scarabocchi, si creano strane geometrie si susseguono parole, ora lo scritto è fluente ora è faticoso, così com’è la nostra vita. In questo modo, senza accorgermene, riempio quaderni di fittissime emozioni, che sono fatte di ricordi, che sono angosce e gioie immense.
Ma questo è solo uno spazio solo mio, tutto mio?
Ci si sente un po’ soli e unici e si vorrebbe incontrare altre unicità.
A questo è servito il Laboratorio di Scrittura Autobiografica, uno spazio e un tempo in cui i pensieri si distendono, si dilatano e vengono fuori con un’energia che non è una ma “tante”. Persone dalle vite diverse, che, magari a fatica, decidono di dedicarsi un pomeriggio al mese per prendersi cura del proprio sé. Una ginnastica a volte dolcissima, altre volte talmente intensa da farti piangere, una ginnastica però che rafforza, che regala nuove energie, che restituisce la giusta distanza dalle cose. Una ginnastica non solo mia, non solo tua, ma Nostra. La bellezza del laboratorio sta in questo nel Condividere un pezzo di sé, come e quando si vuole: leggendo, ascoltando, parlando o restando semplicemente in silenzio insieme. Coccolati da dolcetti e idratati da bevande, e nutriti da buona musica si trascorrono quattro ore senza accorgersene e, alla fine del pomeriggio, ci si rende conto di quanto si voleva o poteva ancora dire, ancora scrivere. Dopo aver condiviso una parte di sè ci si saluta con un sorriso si via molto più ricchi e leggeri.
La sensazione è quella di aver guadagnato del tempo, perché il tesoro accumulato sicuramente ci aiuterà ad affrontare il quotidiano vivere.
Laura