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Laura ha scritto
" Scrivere è una vita da cani, ma anche lunica che valga la pena di
> essere vissuta". Questa era lopinione di Flaubert e rende bene lo stato
> danimo di chi sceglie di passare le proprie giornate lavorative
> accumulando parole su pezzi di carta.
> In genere, è unoccupazione solitaria e monotona. Sì, cè loccasionale
> ricompensa di una frase venuta bene, o meglio, una frase che uno pensa gli
> sia venuta bene, dato che di solito non cè nessuno a confermarglielo. Ma
> ci sono anche lunghi periodi improduttivi in cui si comincia a prendere in
> considerazione un impiego regolare e utile tipo quello di ragioniere. Ti
> chiedi continuamente se qualcuno vorrà leggere quello che stai scrivendo.
> Ti assale il panico per scadenze che tu stesso ti sei imposto e non hai
> rispettato, panico aggravato dalla deprimente consapevolezza che di quelle
> scadenze non potrebbe importare di meno al resto dellumanità. Un migliaio
> di parole al giorno o neanche una non fa nessuna differenza per nessuno,
> tranne che per te stesso. Da questo punto di vista, scrivere è senza
> dubbio una vita da cani.
> Ciò che la rende degna di essere vissuta è la felice scoperta di aver
> regalato qualche ora di divertimento a gente sconosciuta. E se qualcuno ti
> scrive per dirtelo, la lettera è come un applauso: ti ripaga di tutta la
> fatica. Abbandoni i progetti di carriera da perito contabile e cominci a
> programmare un altro libro.
> (da Toujours Provence di Peter Mayle,Edt, 1994, pag.45).
> Non scrivo per mestiere ma mi piace scrivere. Ho trovato interessante
> questo brano perché rende bene lidea di cosa sia lo scrivere. Alcune
> volte
> mi capita di pensare di aver scritto qualcosa di straordinariamente bello
> e significativo, da regalare "al mondo" ma so che nelle decine di
> migliaia(e molto più)di libri che non ho letto sono contenuti concetti e
> sentimenti sicuramente espressi meglio che da me. Allora realizzo che
> scrivere è, per me,la vita che scorre nelle mani e trasforma esperienze ed
> emozioni in un susseguirsi di lettere e punteggiatura che fissano quel
> momento lì, gli danno un senso e poi lo lasciano andare. Condividere la
> scittura, come ho fatto nei Corsi di Scrittura Autobiografica, rende
> plurale questa sensazione, avvicina le persone nelle loro diversità, fa
> scorrere fiumi di emozioni e regala porzioni di tempo che come gioielli
> illuminano la vita anche al di fuori di quel luogo e di quel momento.
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